Tag archive

Belludi 42

CHARLES FLAMMINIO, IL BELLUDI 42 E UN DISTILLATO FATTO CON AMORE E PUREZZA

C’erano una volta gli anni 30 e i bar clandestini, dove un America un po’ depressa si ritrovava di nascosto a bere tra nuvole di fumo e musica jazz. Oggi a Riccione c’è il Belludi 42, che, facendo spallucce al tempo, è deciso a riproporre le stesse atmosfere. Messo piede dentro il locale, infatti, ogni particolare d’arredamento riporta direttamente agli anni di Al Capone e del proibizionismo.

In questa ambientazione perfetta e studiata, tra suppellettili e cimeli d’epoca, c’è tuttavia un elemento che spicca sugli altri: il bancone del bar, che, in realtà, sarebbe più corretto definire un palcoscenico. Perché da subito attira lo sguardo, promette grandi cose e, infine, non manca di regalare meraviglie. Ogni sera, con la disinvoltura e la sicurezza di un classico, va in scena questo spettacolo.

DSC_1215_533x800
Ph. Veronica Frison

Dietro un vasto muro di bottiglie, inno alle mille possibilità che ogni cocktail racchiude, un uomo lavora. In silenzio e leggermente chino, è rapito e concentrato su ogni dettaglio. Armeggia tra shaker, ampolle, bicchieri e strumenti di ogni sorta. Lentamente e delicatamente. La preparazione di un drink non è la somma degli ingredienti- l’immagine sembra suggerire- ma una magia strana capace di sfuggire di mano da un momento all’altro.

Il misterioso barman è Charles Flamminio, titolare del locale e tra i più ricercati e riconosciuti bartender della riviera. Uno che ha lavorato un po’ ovunque e ha fatto di questo mestiere una missione di vita.

Oggi, tra una preparazione e l’altra, Charles ha raccontato a noi di CX and the City della preferenza e passione che ha per un prodotto. Un distillato da 157 botaniche della Charteuse, precisamente il Charteuse Verde Jeroboam, realizzato dai monaci certosini nelle cantine di Voiron, in Francia.

CX AND THE CITY


3_litres_vert-285x940Come ha scoperto il Brand ed il luogo dove ha effettuato l’acquisto? 

L’ho conosciuto attraverso Gianfranco Pola, ambasciatore del brand in Italia, massimo esperto e conoscitore del prodotto. Me lo ha consigliato lui.

Nel decidere di acquistare quello specifico prodotto, lo ha confrontato con altro o lo ha scelto perché ha catturato la sua attenzione all’improvviso?

Certo, l’ho confrontato con altri. Ma presto mi sono accorto di una cosa: quando avevo bisogno di fare un cocktail più elegante e con un sapore più strano, ogni volta che usavo questo Chartreuse il risultato era eccellente.

Quale suo personale bisogno o desiderio il prodotto che ha acquistato prometteva di soddisfare?

Quello di avere un prodotto di qualità da proporre e da miscelare. Un prodotto di qualità fa innamorare e appassionare il cliente. Sempre.

Quando e come ha acquistato il prodotto?

L’ho acquistato per la prima volta 4 anni fa. In Italia è facilmente reperibile grazie all’importatore italiano di Genova, Velier.

Il prodotto acquistato ha soddisfatto in pieno il bisogno iniziale per cui l’aveva comprato, magari superando addirittura ogni aspettativa?

Certamente, ha superato le mie aspettative. Non immaginavo che dietro un’azienda così piccola, composta in totale da 34 persone, potesse nascondersi un prodotto di così alta qualità.

Un motivo per cui rifarebbe questo acquisto?

Perché Chartruese è una casa molta seria ed importante. Perché ha una bellissima storia alle spalle. E, infine, perché sono convinto che sia un prodotto fatto con tanto amore e tanta purezza che è quella dei frati certosini. Non fanno nient’altro che fare quello tutto il giorno.

Se il prodotto da lei acquistato fosse una città, quale città sarebbe?               

Una città come Assisi, piccola, nascosta, silenziosa e ricca di tradizione.

Go to Top