Author

Italian Customer Intelligence - page 2

Italian Customer Intelligence has 515 articles published.

THE ROCK!

Il potere dell’immaginazione e della gratitudine.

L’insegna Kenver nasce a Egremont in Massachusetts nel 1959 grazie a Ken e alla sua passione del mondo outdoor.

Aperto inizialmente come negozio di sci ha poi trovato la sua identità più ampia nel mondo outdoor a tutto tondo: è diventato infatti una destinazione dove gli appassionati possono trovare consigli, esperienze da vivere e attrezzature specializzate per le avventure all’aria aperta.

La sua mission dice tutto “We make getting out of the house feel like home”, facciamo in modo che uscire di casa sia come sentirsi a casa propria.

E per perseguire il proprio purpose di avvicinare chiunque alla natura facendolo sentire sempre e comunque come a casa, Kenver si è inventata un’idea entusiasmante: trasformare la natura in giocattoli!

Un progetto chiamato “Toys and reality” che porta i bambini (ma soprattutto gli adulti che pensano che i propri figli possano essere felici solo avendo l’ultima versione del tal gioco digitale) a riscoprire la bellezza della natura, a poter immaginare storie fantastiche di avventurieri alla scoperta del mondo, animali fantastici che abitano nei boschi o ancora di personaggi improbabili che vivono questa Terra.

Si tratta dunque di una linea da collezione di 5 giocattoli, nient’altro che 5 elementi raccolti dalla natura e confezionati in scatole riciclabili.

E’ così che una pietra può diventare un pianeta lontano, un ramo una bacchetta di uno stregone, una pigna la testa di un unicorno, una conchiglia un sottomarino e la scatola stessa la testa di un robot.

Ma che abbiamo bisogno di ricordarci che la Natura, che già di per sé è un dono gratuito che riceviamo, possa essere ri-utilizzata per fare un regalo ai nostri ragazzi è una cosa sulla quale riflettere…

 

Ci vuole qualcuno che costantemente ce lo ricordi!

La Natura oltre ad essere affascinante di per sé innesca anche in noi il desiderio di esplorare, di sviluppare nuove abilità e sprigiona un potere fortissimo di immaginazione e creatività: questo ce l’hanno bene in mente i ragazzi di Kenver e ce lo ricordano in questo modo.

Eh si, perché il potere dell’immaginazione va al di là del divertimento, influisce anche sulla stimolazione del pensiero e sullo sviluppo cognitivo.

Un regalo perfetto per i nostri figli e per noi stessi, tanto che, dopo poco aver lanciato la nuova linea “Toys and reality”, è già tutto sold out!

Ma tranquilli…basta andare nel bosco più vicino o nelle colline circostanti o vicino ai percorsi d’acqua o in quella radura sconosciuta ma che è impressa nella nostra mente perché ci andavamo da piccoli, per riscoprire davvero IL regalo che ogni giorno qualcuno ci sta facendo e che fa scaturire in noi gratitudine, stupore, meraviglia, come quella che illuminano i volti dei nostri figli quando ricevono il “Toys and reality”.

Ecco QUI un assaggio!

TUTTO È PIU’ FACILE CON DANNY

QUANDO IL VENDITORE FA CROLLARE LA CLIENTE-MAMMA. È SUCCESSO A VERONA, DA BIMBOSTORE.

Ci sono momenti, nella vita di una mamma, nei quali le certezze vacillano! È facile, in certe fasi della nostra vita, arrivare a dubitare perfino della matematica, della geometria e forse anche delle tabelline!

È sufficiente che in una giornata capitino, nell’ordine: una multa presa sotto casa perché la settimana prima hanno cambiato il giorno della pulizia notturna della strada, una mail importantissima mandata il giorno prima per un nuovo lavoro che oggi scopriamo essere tornata indietro chissaperchè, l’ennesimo avviso di pagamento con sanzione per il bollo di un motorino rottamato quattro anni fa, il nuovo latte per il bambino consigliato dal pediatra che provoca continui maldipancia (ovviamente notturni ), la discarica trovata chiusa per sciopero con la conseguenza che l’auto  rimane piena di cose da buttare e si aveva promesso ai nonni di passarli a prendere eoradovelimetto.

E’ sempre tutto così difficile … e quasi non si spera più che ci sia qualcosa di affidabile, certo, comodo … in una parola facile.

Si inizia così a dubitare anche della geometria e delle misure quando, in una giornata come quella descritta e trovato il modo di liberare l’auto, insieme coi nonni si va verso quel grande magazzino a comprare un, anzi il passeggino per la nuova creatura.

Ovviamente i nonni ci mettono il becco … questo va bene, questo no … finchè, Danny, giovane venditore di Bimbostore (personaggio che calca le corsie dello store come le avesse disegnate lui), dopo aver ascoltato e percepito, con sintonia fine, l’elettricità nell’aria mista a rassegnazione della mamma cliente, ne consiglia uno – davvero bello – che mette tutti d’accordo …

 

 

Ma c’è un problema: entra in ascensore?

È qui che la geometria corre in aiuto a tutti: il passeggino misura da aperto 89.0 X 56.0 e 31.0 X 56.0 cm da chiuso e l’ascensore – parola di nonno – misura 140 x 110 cm. Ovvio che ci sta!

Ci sono alcune persone, chissà come fanno, che “sentono” sulla propria pelle quello che “sentono” le persone a loro vicine, come se avessero uno sguardo – buono e vivace al contempo – che le “legge dentro”.

Danny è fra queste e si accorge immediatamente che qualsiasi rassicurazione geometrica e il richiamo alla formula dell’area del rettangolo non avrebbe rassicurato quella mamma già provata dal “tutto è difficile” quotidiano.

Senza esitare Danny taglia corto e la fa facile, ma che più facile non si può!

“Andiamo a provare se il passeggino entra nell’ascensore!” tuona Danny come un fiume in piena … così, aspetta la pausa pranzo, prende la sua auto e si presenta davanti all’ascensore della casa della signora come un atleta alle olimpiadi scruta con fiducia e forza l’asticella del salto da superare … entra!

E’ difficile descrivere un viso illuminato dal sollievo nel quale tutti i lineamenti si distendono, ma questo è proprio quello della mamma cliente, ex proprietaria di un motorino, alla ricerca di un nuovo lavoro, di un latte per bambini che non faccia venire mal di pancia e, suo malgrado, informata sulla vertenza degli operatori della discarica, con una multa presa perché hanno cambiato il giorno della pulizia notturna delle strade.

Autorevoli statistiche mostrano che uno dei motivi più frequenti per il quale una persona desidera cambiare impresa nella quale lavora è la spesso clamorosa incoerenza fra quello che la propria impresa proclama e promette e quello che davvero si vede come “aria che tira” nell’impresa stessa.

In effetti non sono mai le imprese che promettono … le imprese sono dei muri … sono invece le persone che ci lavorano che mantengono o non mantengono le promesse …

Insomma, occorre gente che ci crede … occorrono believers!

Sono loro che fanno grande e vera una impresa e sono loro che ci fanno “crollare” come clienti.

La cosa strana è che queste persone – che ovviamente lavorano con una intensità speciale – e che fanno più di quello che a loro è richiesto, sono piu liete, sorridenti e argute delle altre: vedono quello che gli altri non vedono!

Non a caso la brand promise dell’azienda dove lavora Danny è: con Bimbostore tutto è più facile! e con Danny – in mezzo a quei passeggini, liste nascita e omogeneizzati – chissà quanti altri come lui ce ne sono!

Allora … facciamo uscire il Danny che c’è in noi!

 

 

 

 

 

 

CAMPARI E MILANO: UNA STORIA INIZIATA NEL 1860

Può un Brand innovarsi, mantenendo la sua promessa ai clienti, e traendo continua ispirazione dalla sua città natale?

E’ quello che ha fatto e continua tutt’ora a fare Campari.

Ma andiamo con ordine.

Nel 1860 Gaspare Campari inventa una miscela così distintiva e rivoluzionaria che da allora, ancora oggi, non è mai stata alterata come composizione e ricetta.

La sua passione per la Red Passion lo porta nel 1867 a scegliere un locale della nuova Galleria Vittorio Emanuele II, l’epicentro culturale di Milano, come punto di riferimento della sua attività, chiamandolo Caffè Campari; successivamente, grazie al figlio Davide, il locale prende il nome di Camparino in Galleria.

Da allora il Brand cresce vivacemente insieme alla sua città, accomunati dallo stesso spirito innovativo che nel tempo le ha rese anche icone di stile.

La bottiglia del Campari Soda così come l’arredamento dei locali, infatti, sono espressioni continue della ricerca artistica dell’azienda.

E un nuovissimo omaggio alla città è stato tributato proprio qualche giorno fa grazie alla realizzazione di una nuova bottiglia dedicata a Milano e che riflette l’eleganza, la creatività, l’innovazione e il design contemporaneo per i quali la città meneghina è conosciuta in tutto il mondo. 

La bottiglia è costituita da linee cannettate che profilano la sagoma del Duomo di Milano, simbolo internazionale, e che sono espressione massima dell’artigianalità italiana.

Le linee portano lo sguardo al centro della bottiglia dove campeggia la scritta Milano.

Per celebrare il restyling della bottiglia, Campari riesce a esprimere ancora una volta la propria promessa “Toasting life togheter” grazie a uno spettacolo mozzafiato e coinvolgente, un drone show, che ha illuminato il cielo del Parco Sempione con l’inconfondibile Rosso rubino: una manifestazione scenografica che ha celebrato la storia la cultura e l’innovazione tecnologica.

L’evento, inoltre, ha sancito il supporto di Campari al progetto del Comune di Milano di rifunzionalizzazione dello storico Cinema Orchidea di Via Terraggio, chiuso definitivamente nel 2009. Campari dimostra ancora una volta il forte coinvolgimento culturale, artistico e cinematografico con la città natale.

Ma come mai Campari ha voluto portare questo cambiamento così significativo a una iconica bottiglia?

A dieci anni dall’ultimo restyling la nuova veste grafica proietta ulteriormente Campari nel  futuro, perpetuando la sua personalità che rispecchia il Be humble and hungry, (che significa essere aperti al cambiamento e mettersi costantemente alla prova, in questo caso modificando un design già iconico), l’accogliere nuove sfide e guidare il cambiamento (in un contesto competitivo cogliere nuove opportunità e sfide, in questo caso cogliendo nuove opportunità di consumo) e l’ essere insieme per costruire più valore (muoversi tutti nella stessa direzione, in questo caso coinvolgendo Milano, la città natale).

Insomma la nuova bottiglia dedicata a Milano e le modalità utilizzate per il lancio della stessa (lo spettacolo e il supporto per la riapertura del Cinema Orchidea) coronano la promessa che Campari fa ai propri clienti “Toasting life togheter” perché segno di una rinascita, di un brindisi al futuro, all ‘innovazione e alla cultura che coinvolge il Brand stesso, i propri clienti e la comunità intera.

 Guarda il video qui

I RIMORSI DEI VOSTRI CLIENTI ONLINE

Se li conosci (forse) li eviti

La prestigiosa società di sondaggi One Poll con uffici a Londra, Bristol e New York ha condotto un ampio sondaggio fra i “consumatori” di e-commerce americani i cui risultati fanno davvero riflettere tutti, brand europei compresi.

La ricerca si è focalizzata sull’esperienza di “rimorso” dopo acquisti online.

Il primo dato che fa riflettere riguarda la percentuale di consumatori che comunica di aver vissuto esperienze di rimorso a seguito di acquisti online: ben il 74% degli intervistati!

Quella del rimorso dopo l’acquisto è quindi una esperienza assai frequente e poco studiata in quanto non si traduce nella stragrande maggioranza dei casi in una lamentela o in una recensione negativa imputabile al brand ma è qualcosa di più “intimo” (e non di rado imputabile al consumatore stesso), ma ciò non toglie nulla al giudizio negativo sull’esperienza di acquisto!

Ecco i rimpianti più frequenti:

  • Medaglia d’oro (o forse sarebbe meglio dire “maglia nera”), che riguarda ben il 39 % degli intervistati, è l’esperienza di accorgersi – vedendo, toccando o utilizzando il prodotto acquistato – che esso ha (o “avrebbe”?) un valore inferiore al prezzo pagato;
  • Seconda causa di rimorso è una frequenza di utilizzo del prodotto comprato significativamente inferiore a ciò che ci si aspettava al momento dell’acquisto . Questo è stato notificato da ben il 34% degli intervistati;
  • Al terzo posto, quasi a pari merito e che riguarda valori leggermente superiori al 30% degli intervistati, sta: trovare una versione migliore del prodotto dopo l’acquisto, trovare un codice promozionale dopo l’acquisto e dover pagare la spedizione di un reso.

Val la pena riportare anche una buona notizia per i rivenditori online: ben il 72% dei clienti che hanno dovuto affrontare ritardi nella consegna  (anche fino a 5 settimane) hanno  affermato di non essere troppo dispiaciuti e che attendere ne è valsa la pena .

Da notare anche che il 56% degli intervistati ha “confessato” di non ricordare cosa aveva ordinato fino all’apertura del pacco!

Infine, ben il 67% degli intervistati ha dichiarato di provare piacere nel condividere gli acquisti verso i quali si è convinti di avere fatto un affare e il 53% è addirittura propenso a dichiarare quanto si è risparmiato nell’aderire a una proposta di sconto o di saldo.

Rimorsi e gioie degli acquisti online: c’è da meditare…

COME AMAZON, MEGLIO DI AMAZON

È iniziata la corsa per la consegna in giornata

I retailer hanno davvero grandi piani per la consegna in giornata: sembrano assolutamente decisi a colmare questo divario col colosso di Seattle, la più grande Internet Company del mondo.

È questa, in sostanza, la notizia che si desume da un rigoroso e completo sondaggio fra 500 Retailers di “2022 Bringg Barometer: State of Retail Delivery & Fulfillment” condotto negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Canada, in Germania, in Francia e in Italia.

Ben il 99% dei Retailer intervistati afferma che ha avviato piani e investimenti per effettuare consegne in giornata entro i prossimi tre anni, rispetto al 35% in grado di farlo oggi.

I retailer che attualmente non offrono la consegna in giornata affermano, per il 36%, di non avere ancora la tecnologia adeguata, citando la visibilità dell’ordine in tempo reale come ostacolo più rilevante, mentre il 24% cita l’oggettiva distanza dei propri magazzini.

I retailer sono quindi in corsa per una rilevante maggior agilità e fiduciosi di raggiungere significativamente il traguardo della consegna in giornata, considerato ormai irrinunciabile per competere con le proprie reti e non retrocedere in rischiose posizioni marginali.

Guy Bloch, Ceo di Bringg, indica come vero fattore al contempo critico e vincente, ancor più che l’innovazione tecnologica, la capacità di stringere coi fornitori partnership sempre più forti e coese.

La tremenda profezia per la quale tutti, dal giornalista all’artigiano, alla fine lavoriamo tutti per Amazon e Google trova con questa “promessa” di 500 retailers … una, spesso gradita, smentita!

AMAZON STYLE (O L’ALGORITMO IN CAMERINO)

Apre in California il primo fashion store fisico di Amazon: la sfida, l’entusiasmo e… l’algoritmo

Amazon Style, il primo negozio di abbigliamento, scarpe e accessori sia per donna che per uomo, aprirà entro l’anno presso The Americana at Brand, un centro lifestyle a Glendale, in California. Pensato per far vivere una esperienza di shopping high-tech, l’assortimento proverrà da centinaia di marchi, ovviamente scelti dai feedback forniti da milioni di clienti che acquistano su Amazon.com

 La maggior parte dei prodotti sarà fuori dalla vista del cliente e conservata nel retro del negozio perché solo un campione di ogni articolo verrà esposto sul piano di vendita: questo consentirà ad Amazon Style di proporre assai più del doppio del numero di articoli dai negozi di abbigliamento delle sue dimensioni.

Il cliente dovrà “per forza” scaricare e utilizzare l’app Amazon Shopping perché è l’unico modo – attraverso la scansione del codice QR dell’unico campione dell’articolo esposto – di conoscere taglie e colori disponibili, oltre che “la storia e le caratteristiche tecniche dell’articolo” e le immancabili valutazioni dei clienti che hanno già avuto esperienza dell’articolo in questione.

Un semplice click consentirà al cliente di trovare l’articolo scelto – nella taglia e nel colore selezionato – in camerino per la prova o direttamente in cassa (in realtà un banco ritiro appositamente predisposto).

L’esperienza di acquisto continuerà in camerino, grazie a un touch screen, attraverso il quale il cliente potrà provare ulteriori taglie o colori ma, soprattutto, apprezzare ciò che istantaneamente, a partire da ciascuna scelta, l’algoritmo di Amazon suggerisce come ulteriori opzioni in abbinamento o in alternativa.

Amazon Style si aggiunge agli altri store fisici di Amazon (Amazon Go, Whole Foods Market, Amazon Books, Amazon 4-star, Amazon Fresh e Amazon Pop Up stores) che rappresentano la scommessa, a detta di molti “impossibile”, di duplicare veramente l’esperienza di acquisto online in un negozio fisico.

Raggiante, Simoina Vasen, General Manager di Amazon Style, nella presentazione del nuovo store, parla di una finalmente perfetta integrazione che “combina il meglio dello shopping su Amazon.com con l’impareggiabile valore di toccare e provare gli articoli per mettere alla prova una perfetta vestibilità ”.

È forse questo un altro punto di non ritorno che sfiderà i retailer dell’abbigliamento globali a inseguire Amazon che crea delle abitudini di acquisto al cliente che poi egli “pretende” vedere in tutti gli altri brand che preferisce.

La piramide della Customer Experience, proposta da Bodine e Manning nel loro best seller Outside In, ricapitola in soli tre cluster le infinite sfumature con il quale i clienti valutano la loro esperienza con un brand: la pertinenza dell’offerta al bisogno o al desiderio del cliente, la facilità con la quale il cliente può interagire col brand nel suo customer journey e la piacevolezza. Se oggi, forse, Amazon è il re worldwide del cluster “facilità”, con questa iniziativa “fisica ”, lancia la sfida anche sulla piacevolezza proprio nel settore, quello della moda, dove l’aspettativa del cliente è altissima.

 

VERY PERI, per la gioia del nostro magazine!

Color of the Year 2022

Come sempre nel mese di Dicembre, l’Istituto Pantone ha scelto il colore dell’anno prossimo, frutto di un imponente lavoro di ricerca sulle tendenze presenti in ambiti diversissimi fra di loro, dalla moda al cinema, dall’architettura al turismo, dai nuovi stili di vita all’arte, dai nuovi materiali alla rete web.

Tradizionalmente, dopo le ricerche effettuate dagli esperti del Pantone Color Institute, il colore selezionato influenza ed è di stimolo per tantissimi ambiti e non certo solo per lo sviluppo di prodotti o la scelta di acquisti personali o forniture aziendali.

Per il 2022, ha “vinto” un particolare blu pervinca (prende il nome dall’omonimo fiore), influenzato dal sottotono del rosso e del viola. 

Ha vinto, per la prima volta, un colore “nuovo”, composto dal blu, che rappresenta certezza, sicurezza e tradizione – anche per la straordinaria e spettacolare varietà che ci viene offerta in natura – ma anche dal rosso e dal viola, che rappresentano novità, grandi cambiamenti e opportunità .

I commentatori hanno subito associato questo nuovo colore alla dimensione della creatività, del genio e dell’entusiasmo, per la gioia del nostro magazine che tratta questi temi da anni in relazione alla cultura del cliente oggetto principale della nostra “testata”, quasi riprendendo uno slogan da noi “inventato”:

l’innovazione di oggi è la tradizione di domani.

Dall’entusiasmo per questa scelta, entro l’anno prossimo, anche i colori del magazine saranno Very Peri!

EXPRESS STYLE EDITOR: TRA BRAND AMBASSADOR E COMMUNITY COMMERCE

“Become an Express Style Editor, create cool looks and earn commissions for your sales”

Questa la nuova idea di Express, retailer di abbigliamento americano con oltre 500 negozi tra Stati Uniti e Puerto Rico, che fa della community e del community commerce il pilastro base del suo business. Già da diverso tempo, Express coinvolge i suoi clienti, diventati una vera e propria “style community“, nel processo di progettazione e creazione dei capi che poi verranno proposti in store.

La novità che ha recentemente proposto Express, con un progetto pilot partito a Luglio 2021, è quella di far intervenire i suoi clienti anche in fase di vendita. Superando il concetto tradizionale di “ambassador” e “influencer“, Express propone ai suoi clienti un vero e proprio programma di vendita sociale diversificato e inclusivo per farli diventare “Style Editors”.

Come funziona? Gli Style Editors sfuttano le loro capacità e competenze di styling per vendere capi Express al proprio network e guadagnando commissioni sulle vendite. Attraverso una piattaforma dedicata e supportati da un training sul prodotto e il brand, ma anche strategie di vendita e personal coaching, gli style editor creano look con i capi Express, li promuovono con contenuti social e li vendono. Ma non è finita qui: gli editors possono creare eventi personalizzati instore per coinvolgere la loro community in uno spazio che da digitale si trasforma in fisico.

A capo di questo programma, Express ha scelto la global fashion influencer Rachel Zoe.

Ecco qui sotto il video di presentazione del programma.

Photo and Video Credit: Express

RETAILERS: notizie dagli USA che fan pensare

È sempre vero che i trend negli USA anticipano quelli europei? Sembra proprio di sì, anche se, avvertono autorevoli studi che affermano come l’anticipo dei trend in USA riguarderebbe una manciata di mesi e non più di anni.

Abbigliamento sportivo up

Continua l’affollamento di nuovi brand dedicati all’abbigliamento sportivo, un segmento in crescita e non ritenuto saturo, complice l’esplosione dell’abbigliamento sportivo durante il lock down.

Il marchio Active Wear ha ricevuto 400 milioni di dollari di investimento da Soft Bank Vision Fund per aprire 100 nuovi negozi fisici. Ispirato alla California del sud, Active Wear arriverà a Londra la prossima primavera e, a seguire, in tutti i paesi dell’Europa occidentale.

Con la sua “promessa” di eliminazione di carbone e dell’80% della plastica nella sua catena entro il 2022, alla Active Wear sono convinti si apra un periodo entusiasmante di crescita nel quale l’abbigliamento sportivo “evolverà” il proprio ambito per arricchire uno stile di vita quotidiano.

Il cliente, che mistero!

Mentre le agenzie più accreditate del mondo studiano i trend di questa (prossima) nuova era post covid, i clienti continuano a pensare e a comportarsi con la loro testa in barba alle previsioni. Infatti, nonostante la maggior parte delle previsioni parlasse di un settembre disastroso, le vendite al dettaglio, in USA, sono in crescita nuovamente dell’ 11%, nonostante l’aumento dei prezzi, l’interruzione della catena di approvvigionamento, la variante Delta e la fine dei sussidi di disoccupazione.

Vacanze di Natale ed eventi su Instagram per la generazione Z

Secondo Bright Pearl il 68% dei giovani della generazione Z pianifica di utilizzare canali di spesa non tradizionali, per tutto ciò che ruota attorno al Natale. Instagram, con il 77% delle preferenze, sarà il canale più utilizzato.

Autenticazione piattaforma e-commerce: un disastro l’autenticazione.

L’86% dei consumatori americani intervistati da Expectation Vs Reality at the Log Inn ha abbandonato carrelli e iscrizioni ad eventi a causa del fatto che il processo di autenticazione è “troppo arduo” o “lungo”.

Si prevede quindi un aumento degli “abbandoni” anche in Europa nel prossimo futuro che, per ora, registra il 40% nel Regno Unito, Germania 25%, Francia 40%. Clienti sempre più esigenti!

Il tutto, ricordiamolo, riguarda solo il processo di autenticazione!

LA NEWS LETTER DEL MESE!

Iscriviti alla News Letter: CLICCA QUI!

PORTIAMO IL GENIO COLLETTIVO NELLE NOSTRE IMPRESE!

Scarica il Video!


TEZUK

La bellezza di indossare un elegante salotto


THE TREE OF DISCOVERY

880.000 mattoncini Lego al Rockfeller Centre


DOVE VAI SE IL COMMUNITY MANAGER NON CE L’HAI?

Osservazioni a bullet point


L’HEINEKEN CHE TI SEGUE

20 esemplari in USA del Robot intelligente di Heineken

Go to Top