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QUAL È IL “CANALE” MIGLIORE PER ARRIVARE AI PROPRI CLIENTI?

Do you contact customer where “they” want to be contacted? È questo il titolo di un interessante articolo scritto da Brian Cantor tra le news  sulla customer experience del sito Call Center Iq (www.callcenter-iq.com)Cantor racconta che cosa è accaduto con la sua compagnia telefonica. Innanzitutto fa una premessa. Nei due anni passati con il suo operatore, gli unici contatti con la sua compagnia sono stati via web, dato che non sopporta messaggi e chiamate. Un giorno però inizia a ricevere telefonate dal gestore del suo abbonamento telefonico e non potendo rispondere gli vengono lasciati dei messaggi vocali nella segreteria telefonica dai contenuti poco chiari. Richiama e viene informato di un pagamento non andato a buon fine che necessita di essere ripetuto. Cantor paga immediatamente il conto, ma rimane molto stranito per il fatto di essere stato contattato telefonicamente, vista la modalità di interazione da lui scelta fino a quel momento. Forse, la compagnia telefonica di Brian non aveva dato molto peso a questo aspetto.

call centerPuò capitare che gli operatori mobili pensino di essere customer-oriented, informando o tenendo aggiornati i propri clienti con telefonate che li avvisano di nuove offerte o promozioni esclusive. «Ma spesso questa dimostrazione di consapevolezza può costituire una simultanea dimostrazione di inconsapevolezza». Già, perché oggi i canali con cui poter raggiungere i propri consumatori sono molti: email, chiamate, sms e via posta, un metodo ormai un po’ desueto, ma da qualcuno ancora utilizzato. La scelta del mezzo con cui raggiungere i propri consumatori non può quindi essere lasciata al caso o all’arbitrio dell’operatore. Al contrario, è sempre suggerita da come il cliente si comporta e interagisce con l’azienda. Prendiamo il caso di Cantor, se in due anni ha avuto contatti con il suo operatore telefonico unicamente via web, in che modo avrebbe voluto essere contattato?

Contact Centre Canada Summit 2014: IL FUTURO DEI CONTACT CENTER

A Toronto, dal 2 al 5 dicembre, si terrà la decima edizione del Contact Centre Canada Summit, uno tra gli eventi più significativi in ambito internazionale sulle tematiche legate ai “contact center”, “customer service” e “customer care”. Al summit saranno presenti i più importanti responsabili dei customer service di tutto il mondo. Mancano ormai solo poche settimane all’evento e sul sito dell’organizzazione che promuove questa iniziativa è possibile trovare alcune slide che danno qualche anticipazione sui temi e contenuti che verranno trattati quest’anno.

Le aspettative dei consumatori del futuro

Una di queste è intitolata “The Contact Center of the Future”. Questo studio si sofferma a presentare quali sono le aspettative dei consumatori nei confronti dei Contact Center del prossimo futuro. Vengono riassunte in sei punti con una postilla finale.

Contact us background1. Disponibilità 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno

2. Operatori competenti

3. Risposte veloci alle richieste di assistenza

4. Raggiungere un operatore semplicemente premendo un numero della tastiera

5. Possibilità di essere richiamati

6. Conoscere il reale tempo di attesa

Inoltre i consumatori si aspettano di trovare “consistency” e “personalization” in tutti i canali che hanno a disposizione per entrare in contatto con il servizio assistenza dell’azienda.  Sono quindi questi gli aspetti su cui le aziende dovranno lavorare se vorranno essere customer-oriented oltre che continuare a offrire una customer experience superiore.

Proprio per scoprire come imparare a conoscere le esigenze dei clienti, il prossimo 20 novembre, Italia Customer Intelligence ha invitato a Milano Kerry Bodine, autrice del bestseller Outside In e massima esperta di customer experience.

Per saperne di più e partecipare all’evento scrivi a info@italiancustomerintelligence.it

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